Come profilare il target delle inserzioni social

“Conosci il tuo target” è uno dei mantra fondamentali del marketing. E naturalmente, questa frase si applica anche al mondo dei social network. Sì perchè mai come in questi ultimi anni profilare il target della inserzioni social è diventato fondamentale.
Il target è il profilo di persone a cui l’azienda vuole rivolgersi. Quanto più questo profilo si avvicinerà all’effettiva clientela, tanto più la nostra strategia di marketing sarà vincente.
Bisogna inoltre saper distinguere il target della comunicazione dall’acquirente tipo del nostro prodotto o servizio. Il primo, infatti, è il destinatario del nostro messaggio pubblicitario, ma non necessariamente è la stessa persona che usufruirà del bene.
È quindi fondamentale partire da una buona analisi del target per delineare un ritratto il più possibile verosimile delle persone a cui vogliamo rivolgerci, le cosiddette buyer personas. Per farlo, serve monitorare le conversazioni e un ambiente perfetto per farlo sono i social network.
Queste piattaforme ci danno anche la possibilità di scegliere, attraverso la selezione di parametri prefissati, il bacino di utenti al quale vogliamo indirizzare le nostre inserzioni. La costruzione dell’audience da “colpire” sarà quindi un passo importantissimo, a prescindere dall’obiettivo della nostra campagna di comunicazione.
Individuare il bacino corretto sui social network ci permetterà, infatti, di ottimizzare lo sforzo in termini di risorse e di budget.
Identifica il tuo utente target
Facciamo finta di avere un’azienda a Milano che produce, vende e noleggia materiale di supporto per fotografi, come obbiettivi, cavalletti, flash e illuminatori portatili ecc.
Il nostro target sarà rappresentato da fotografi professionisti, fotografi amatoriali e studenti di fotografia, residenti o che lavorano in Milano e hinterland, disposti a investire un budget consistente nel materiale professionale di supporto.
Escluderemo dal nostro target, tutti gli appassionati di fotografia e i cosiddetti “fotografi della domenica”. Questo perchè rischieremmo di rivolgerci ad un’audience troppo ampia e non realmente interessata al prodotto, disperdendo così del budget.
Andremo quindi a lavorare su un’audience ben definita e geolocalizzata.
Bisogna inoltre considerare che non tutte le persone potenzialmente interessate al nostro prodotto hanno un profilo sui social e che spesso le persone non sono precise nella compilazione delle preferenze e della posizione lavorativa. Quanto sia precisa la nostra audience dipenderà infatti dal nostro prodotto in correlazione con i dati demografici degli utenti.
Determina le dimensioni dell’audience
Una volta individuate le caratteristiche del nostro utente-target, bisognerà quantificare la dimensione dell’audience, grazie alle piattaforme pubblicitarie messe a disposizione dai social.
Se questo numero si rivela troppo elevato, si consiglia di identificare il proprio utente-target con maggior dettaglio, altrimenti si rischierebbe di sprecare budget per utenti non realmente interessati all’acquisto del prodotto. Se, al contrario, il numero è troppo limitato, il social lo segnalerà.
Per esempio, Ads Manager di Facebook segnala quando l’audience è troppo ristretta e su LinkedIn è possibile attivare campagne solo per gruppi di almeno 300 destinatari: questo serve ad evitare campagne con performance troppo basse.
Una volta definita l’audience anche dal punto di vista numerico, sarà possibile salvarla per campagne successive.
Inoltre, è possibile integrare la propria audience attraverso l’importazione del database di utenti della propria azienda, partendo proprio da contatti mail di cui si è già in possesso e allargandola ad un pubblico con caratteristiche simili.
La definizione numerica dell’audience serve a comprendere l’investimento economico in termini di budget, per raggiungere quanti più utenti possibili facenti parte del target.
Interroga il tuo pubblico
A oggi, siamo di fronte ad un pubblico attivo, che interagisce con i brand e che fa sentire la sua voce, talmente tanto da essere in grado di condizionare le scelte aziendali.
Questo significa che anche il modo di fare marketing deve cambiare. Se prima era unidirezionale, ora invece volge verso la co-creazione di contenuti e di valore. Le aziende devono porsi in ascolto delle conversazioni della propria audience e interrogarla direttamente circa i suoi gusti.
Se sono già state realizzate campagne social, l’audience di partenza può servire a porre precise domande per definire meglio il target, attraverso sondaggi e form di compilazione.
Tanto più il pubblico sentirà di avere un ruolo, quanto più attribuirà valore al prodotto o al servizio, fidelizzandosi all’azienda o al brand.
Esempi su Facebook e su LinkedIn
Torniamo ora al nostro esempio iniziale, quello dell’azienda di Milano che produce, vende e noleggia materiale di supporto per fotografi.
Grazie all’Ads Manager, possiamo selezionare gli utenti iscritti a Facebook su base geografica e rispetto alla qualifica lavorativa e al titolo di studio.
In questo caso, come già accennato, escluderemmo una targettizzazione in base agli interessi, perché porterebbe a ottenere un’audience troppo ampia e non necessariamente interessata all’acquisto di materiale professionale.
Il nostro pubblico sarà composto da uomini e donne che si trovano a Milano e nell’hinterland, tra i 20 e i 60 anni (età in cui si lavora e ci si forma per diventare fotografi) e che hanno specificato nelle loro caratteristiche del profilo una posizione lavorativa o di studio compatibile con il settore fotografia: lo strumento ha rilevato un’audience potenziale di 1200 persone.
Anche LinkedIn potrebbe fare al caso nostro, in quanto social network professionale che si presta molto bene all’utilizzo da parte di professionisti privati.
In questo caso, è bene lavorare sulle qualifiche lavorative e sui titoli di studio, perché LinkedIn è utilizzato dagli studenti laureandi per trovare lavoro e dai professionisti per stringere nuove relazioni professionali.
Lo strumento pubblicitario di LinkedIn, secondo i parametri che abbiamo impostato, individua un bacino di circa 820 persone a Milano e ci dà anche una stima della spesa necessaria a raggiungere risultati apprezzabili.
In entrambi i casi, avremo un’audience ben definita e di nicchia rispetto all’obiettivo che ci siamo prefissati.
Facebook è più mainstream, LinkedIn più chirurgico nella definizione del target.
A seconda del budget a disposizione, a questo punto, potremo decidere se investire in una campagna su entrambi i social o solamente su uno di questi.
Vuoi che le tue campagne sui social ottengano i risultati che ti aspetti? Rivolgiti a noi per definire meglio il target della tua comunicazione!
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