Il piano editoriale per i social in 6 step

“Ma il piano editoriale per i social va fatto?!”
Ci sentiamo troppo spesso rivolgere questa domanda da chi gestisce i canali social aziendali. Sì, perché tendenzialmente si pensa alle piattaforme social come a un “di più”, e non come a vere e proprie risorse strategiche di business; tuttavia, se si vuole fare la differenza e incanalare i propri sforzi verso un obiettivo ben preciso il piano editoriale social è uno strumento imprescindibile!
Piano editoriale per i social: che cos’è?
Si tratta di un utile documento che serve a stabilire tutte le azioni da fare per raggiungere gli obiettivi di marketing prestabiliti, sulla base del proprio target di riferimento e del settore in cui ci si muove.
Al di là della tematica strettamente social, comunque, la pianificazione di un piano editoriale è un’attività da fare prima di intraprendere qualunque strategia di content marketing e può subire delle modifiche nel tempo, sulla base dei risultati ottenuti.
I social media rappresentano un’opportunità d’oro per raggiungere obiettivi quali l’aumento del traffico verso il sito web, il recupero di leads, la fidelizzazione dei clienti o il raggiungimento di potenziali nuovi clienti, attraverso tecniche di inbound marketing. Sempre più frequentemente, inoltre, le piattaforme social sono il canale privilegiato per avviare conversazioni con i propri follower e potenziali clienti.
Cosa deve riportare
Un piano editoriale per Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram dovrà riportare informazioni circa:
- Numero di post settimanali/mensili da pubblicare;
- Giorni e orari di pubblicazione;
- Contenuti da pubblicare e tone of voice;
- Struttura e formato dei contenuti;
- Impostazione grafica;
- Eventuale campagna di sponsorizzazione: target a cui ci si vuole rivolgere, periodo di tempo considerato, investimento totale o giornaliero desiderato.
Nota bene: NON creare un unico piano editoriale per tutti i social network! Anche se apparentemente sembrerà di risparmiare tempo, questo è sbagliato: i vari social sono diversi tra loro e gli utenti interagiscono diversamente con i vari contenuti in base alla piattaforma.
I vantaggi
Il principale vantaggio di seguire un piano editoriale prestabilito è quello di rendere completamente misurabile la propria attività social, in quanto per ogni post sarà possibile determinare successo o insuccesso in base a una serie di parametri definiti in partenza (numero di visualizzazioni, like, commenti e condivisioni, eventuale numero di clic al link e possibili conversioni).
Oltre a ciò, definire in anticipo un piano editoriale a cui attenersi, permette di tener presente eventi legati al calendario, come festività e Giornate Internazionali e sfruttare al meglio tutte le risorse per realizzare post curati nei minimi dettagli, da grafica a copy, da tone of voice a call to action.
Last but not least, un calendario editoriale predefinito offre il grande vantaggio di poter valutare a priori la coerenza fra i post pubblicati, aspetto molto importante quando si parla di branding e di fidelizzazione del proprio target social.
Gli step da seguire per creare un piano editoriale
Riassumendo, per creare un piano editoriale social è possibile seguire un percorso articolato in 6 step, dei quali i primi tre sono validi per ogni strategia di marketing che si rispetti:
1. Analisi del brand e del settore di riferimento
Le domande che ci si deve fare, con un buon grado di approfondimento nell’accuratezza delle risposte, sono le seguenti: che tipo di struttura ha l’azienda? Quali sono i punti di forza e di debolezza? Dov’è ubicata a livello geografico e quali competitor ha? Che cosa dicono le persone rispetto a questa azienda, online e offline?
2. Identificazione del mercato in cui si opera
Bisogna sapere quale sia il proprio mercato di riferimento: italiano o estero? La questione è tutt’altro che banale, perché da essa dipende la lingua nella quale verranno redatti i post: saper scrivere bene nella lingua prescelta, oltre ad evitare brutte figure, sarà un modo per coinvolgere maggiormente il target. Inoltre, il mercato di riferimento dà un’indicazione sui gusti e sul background culturale del target.
3. Fissare gli obiettivi e individuare il target
Perché presidiare i social? Con quale obiettivo? Bisogna individuare molto bene ciò a cui si punta e fissare obiettivi realistici. Per esempio, in un periodo di sei mesi, aumentare l’interazione online del 2% è un obiettivo plausibile, la crescita del fatturato del 50% no. Inoltre, è necessario disegnare un profilo dell’utente tipo, stabilendone l’area di residenza, l’età, il sesso, gli interessi e capire su quale piattaforma è attivo. In base a ciò, si può scegliere i social più indicati per il proprio business, studiarne il funzionamento e creare contenuti in linea con essi.
4. Tipologia dei post da pubblicare
Bisogna chiedersi di che cosa parlare: quanto spazio dare ai prodotti e ai servizi offerti dalla propria azienda, quanto ai trend, eventi e innovazioni del settore in cui si opera e stabilire le percentuali.
Inoltre, è necessario capire quali risorse si hanno a disposizione. È sempre meglio sfruttare materiali propri, come foto e video realizzati internamente, ma se questo non è possibile o se il materiale è di scarsa qualità, bisogna valutare un’alternativa. Infatti, una ricerca di We Are Social e Hootsuite relativa al Digital in Italia nel 2021 afferma che il formato video è a oggi quello vincente in temine di engagement.
Occorre poi conoscere le giuste dimensioni richieste da ciascun social per la pubblicazione di immagini, in modo che siano nitide e ottimizzate sia per desktop che per mobile.
5. Frequenza di pubblicazione
Una volta definiti i contenuti, bisogna calendarizzarli. Per farlo, esistono tantissimi tool sia gratuiti che a pagamento, ma una tabella Excel può bastare. L’importante è avere un ritmo costante di pubblicazione. Per quanto riguarda giorni e fasce orarie, l’unico modo per scoprire cosa funziona e cosa no è procedere per tentativi e leggere gli Insight a posteriori.
6. Monitoraggio e analisi dei risultati
Qualsiasi strategia che si rispetti è nulla senza controllo e analisi: per valutare l’efficacia o meno del piano editoriale sui social, occorre monitorare le statistiche e saperle leggere, magari incrociando i dati con quelli provenienti dal sito.
Cosa fare e non fare nel piano editoriale
Cosa fare:
☑️ Organizzare e calendarizzare
☑️ Variare le tipologie di contenuto e creare delle rubriche ricorrenti
☑️ Interagire con il pubblico
Cosa non fare:
❌ Aprire profili e pagine e poi abbandonarli senza gestirli
❌ Pretendere di essere presente per forza su tutti i social
❌ Portare avanti a tutti i costi la propria idea editoriale senza tener conto dei risultati, che servono come metro di misura per apportare cambiamenti in corso d’opera
Sembra facile, ma non lo è: costruire un buon piano editoriale per i social richiede risorse umane, di tempo ed economiche adeguate. Ci vogliono creatività, pazienza e competenze di digital marketing: noi possiamo aiutarti!
Lo stesso Philip Kotler, guru del marketing, spiega quanto possa ripagare in termini di risultati l’affidarsi a professionisti per la gestione del Social Media Marketing:
I Social Media rivestiranno un ruolo sempre più importante all’interno del Media Mix che le aziende utilizzano per comunicare coi propri clienti. […]
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