Perché avere una pagina aziendale su LinkedIn?

LinkedIn, il servizio di networking professionale più esteso al mondo, fondato nel 2002 e lanciato nel 2003 da Reidd Hoffmann e colleghi, ha da poco compiuto 15 anni. La piattaforma, acquisita da Microsoft nel 2016, sta assumendo negli ultimi tempi i tratti tipici dei social media. In Italia gli utenti sono 11 milioni, ma solo il 23% di questi la usa tutti i giorni: di essi, il 57% sono uomini mentre il 43% degli utenti sono donne.
LinkedIn permette anche di creare delle pagine aziendali: ma ne vale realmente la pena?
Ad oggi, sono oltre 20 milioni le pagine aziendali registrate. Perché un’azienda possa aprire una pagina su LinkedIn, occorre che un dipendente o collaboratore abbia il proprio profilo con email aziendale registrata ed esperienza lavorativa che attesti il rapporto con l’azienda in questione.
A che cosa serve una pagina aziendale su LinkedIn
Se ben organizzata, la pagina aziendale diventa un luogo dove presentare servizi e prodotti, raccogliere followers, fare lead generation. In più, è possibile inserire una sorta di immagine di copertina che mostri l’identità aziendale, creare più versioni della stessa pagina in base alla lingua e analizzarne l’andamento attraverso le metriche di Analytics. Queste ultime, che sono un po’ meno strutturate rispetto a quelle di Facebook, mostrano l’andamento dei propri contenuti in termini di gradimento e le caratteristiche dei propri follower e visitatori da un punto di vista lavorativo.
È inoltre possibile promuovere prodotti e servizi attraverso la creazione di pagine vetrina, che permettono di personalizzare la grafica e di promuovere contenuti specifici verso target mirati, come se fossero vere e proprie pagine del sito, anche attraverso l’utilizzo di apposite keywords che permettano agli utenti di trovarle.
LinkedIn Ads, come funzionano le campagne sponsorizzate
Anche LinkedIn, come Facebook, dà la possibilità di personalizzare a pagamento le interazioni online per raggiungere un pubblico specifico e lo fa attraverso LinkedIn Ads. È possibile, quindi, selezionare un target specifico su base demografica, anagrafica e del profilo professionale e creare annunci mirati per coinvolgerlo, generare brand awareness e puntare ad una conversione.
Esistono diversi modi per creare campagne sponsorizzate su LinkedIn:
- Annunci di testo
- Contenuti sponsorizzati
- Messaggi inMail sponsorizzati
I più efficaci sono i contenuti sponsorizzati, cioè quegli annunci che appaiono sulla homepage degli utenti inclusi nel target predefinito, anche se essi non sono follower di quella specifica pagina aziendale. Su LinkedIn è possibile sponsorizzare contenuti già pubblicati sulla pagina, ma anche scrivere dei contenuti sponsorizzati diretti, cioè creati ad hoc per la sponsorizzazione, che non appariranno a tutti i follower.
Un altro punto cruciale nella definizione della propria strategia pubblicitaria su LinkedIn sta nella definizione del budget, che può essere impostato in due modi:
- CPC (cost per clic)
- CPM (cost per thousand impressions)
La prima modalità permette di esprimere l’importo massimo che si vuole spendere per ogni clic, la seconda invece fa sì che il budget venga consumato ogni 1000 visualizzazioni dell’annuncio. La sponsorizzazione dei contenuti su LinkedIn è più costosa rispetto a Facebook, ma risulta molto utile nel caso di business b2b ed è uno strumento accessibile anche alle PMI.
Non dimentichiamo infine che LinkedIn gode di un alto indice di autorevolezza, quindi ha un elevato posizionamento nei risultati di ricerca. La pagina LinkedIn aziendale, quindi, ha potenzialmente una grande visibilità, se ottimizzata al meglio attraverso le tecniche SEO.
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